Che cos’è l’ESD?
L’ESD (dispositivi sensibili all’elettrostatica) è un trasferimento di elettricità statica da un corpo all’altro.
La carica elettrica si può formare per sfregamento e separazione tra due materiali differenti come il calpestio su pavimenti sintetici, lo sfregamento del corpo su abiti sintetici, lo spostamento di contenitori di plastica.
I fenomeni ESD vengono introdotti dalla carenza oppure dall’eccesso di elettroni sulla superficie di un corpo e la struttura atomica interessata può definirsi elettrificata negativamente oppure positivamente.
I corpi elettrificati esibiscono un potenziale ESD sulla loro superficie e possono influenzare i corpi prossimi e/o adiacenti attraverso il campo elettrostatico generato, creando un rischio notevole in vari processi produttivi.
La carica elettrostatica può verificarsi in quasi tutti i corpi. L’energia elettronica che può accumularsi nel corpo umano è di circa 10-30 milli-joule. La grandezza del campo elettrostatico può raggiungere i 20 kV. Con una corrente di scarica fino a 100 A/ns, le correnti di scarica a breve termine possono raggiungere i 30 A. A causa della carica causata dall’attrito, come il camminare sui tappeti, il contatto con i componenti sensibili può danneggiarli. Le scariche elettrostatiche generano tensioni di diversi 10.000 V tramite l’elettricità di attrito.
Sul posto di lavoro possono essere allestite le cosiddette Aree Elettrostatiche Protette (EPA), con rivestimenti di tavoli, pavimenti conduttivi e statici dissipativi. Il personale deve indossare abbigliamento protettivo realizzati in materiale antistatico. L’Ordinanza sul posto di lavoro VDU contiene misure per ridurre le scariche elettrostatiche e per proteggere la salute. Oltre alle scariche statiche, c’è anche l’interferenza induttiva, l’interferenza elettromagnetica (EMI).
Classi ESD | Tensioni che causano danni |
Classe ESD 1 | Sensibile alle tensioni ESD tra 0 V e 1,9 kV |
Classe ESD 2 | Sensibile a tensioni ESD comprese tra 2 kV e 3,9 kV |
Classe ESD 3 | Sensibile a tensioni ESD comprese tra 4 kV e 15,9 kV |
Classe ESD insensibile | Sensibile alle tensioni ESD superiori a 16,0 kV |
A cosa servono le scarpe ESD?
Le scarpe antinfortunistiche ESD sono pensate per proteggere dalle scariche elettrostatiche. Sui luoghi di lavoro a rischio, le scariche ESD possono essere alla base di incidenti anche gravi (possono innescare un incendio in presenza di materiali infiammabili), e possono danneggiare i macchinari e le loro componenti sensibili.
Marcate ESD si distinguono dalle normali scarpe antinfortunistiche che possiedono solo la marcatura di antistaticità (A), perché sono elettricamente dissipative, ovvero scaricano costantemente al suolo l’elettricità statica accumulata dal corpo umano. L’ utilizzo è regolato dalla norma EN ISO 20345:2011.
Le calzature marcate ESD si distinguono dalle normali scarpe antinfortunistiche che possiedono solo la marcatura di antistaticità (A), perché sono elettricamente dissipative, ovvero scaricano costantemente al suolo l’elettricità statica accumulata dal corpo umano.
Il loro utilizzo è regolato, come ampliamento di protezione, dalla norma EN ISO 20345:2011.
Una scarpa antistatica ha una resistenza elettrica che va dai 100 kiloohm a 100 megaohm, una scarpa ESD ha un range dai 100 kilohm ai 35 megaohm; una scarpa ESD è sempre antistatica, ma una scarpa antistatica può non rientrare nella categoria ESD.
grazie a un bollino giallo, si possono riconoscere subito. La marcatura deve essere indipendente dal marchio CE, poiché questo è uno standard del settore della protezione dei prodotti. Se le scarpe o gli indumenti soddisfano lo standard, sono contrassegnati dalla dicitura ESD. Una marcatura con SI indica l’antistaticità.
ESD nei sistemi di aspirazione TBH
Tutti i sistemi TBH sono realizzati in lamiera d’acciaio di alta qualità e sono quindi conduttivi. Sono classificati nella classe di protezione 1 (secondo la norma DIN EN 61140) per le apparecchiature elettriche, e devono essere provvisti di messa a terra per evitare danni all’operatore.
La TBH testa al 100% l’efficienza della messa a terra di tutti gli impianti secondo la norma DIN EN 61010 (seguito da un test ripetuto secondo la norma DIN VDE701/702). Il valore limite è <0,3 Ohm (per lunghezze di cavo <5 m). Il collegamento equipotenziale tra le parti del sistema assicura che il sistema non possa caricarsi nella corrente d’aria garantendo una maggiore sicurezza.
Il requisito degli ambienti ESD per lo scarico delle scariche elettrostatiche, invece, punta su un resistore ad alta impedenza secondo la norma IEC 61340-5-1 < 35 MegaOhm, per mantenere basse le correnti di dispersione. Questo protegge i componenti elettronici sensibili dalle sovratensioni. La protezione delle persone ha la massima priorità. Pertanto, l’utente non deve entrare in contatto con il sistema di aspirazione.
Gli elementi di rilevamento possono essere collegati a terra al sistema con un’alta impedenza mediante il loro collegamento a terra. Ciò significa che il contatto non è un problema. Il sistema deve essere posizionato sotto un tavolo di lavoro, in modo che non si trovi nel normale ambiente di lavoro. Durante i lavori di manutenzione, occorre prestare attenzione a qualsiasi componente elettronico critico nelle vicinanze, oppure il sistema deve essere rimosso dall’area ESD durante la manutenzione.
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